Innovazione e trasformazione: tecnologia, mercati e sostenibilità

 

Da sempre l’innovazione accompagna il progresso umano, ma oggi più che mai rappresenta una necessità per aziende, governi e società. Non è solo tecnologia, non è solo digitalizzazione: è visione, strategia, capacità di adattarsi a un mondo in continua trasformazione perché la competizione globale si gioca sulla capacità di reinventarsi e sulle scelte di chi guida il mercato.
L’Europa cerca di recuperare terreno nei settori chiave dell’intelligenza artificiale e della mobilità sostenibile, mentre la Cina sperimenta nuove strategie per aggirare le barriere geopolitiche e rafforzare la propria presenza internazionale. Il venture capital ridefinisce i propri orizzonti, mentre l’economia delle startup deve affrontare sfide strutturali che mettono in discussione la sostenibilità del modello attuale.

Alessandro Benetton ha recentemente sottolineato come le imprese abbiano la responsabilità di coniugare crescita e impatto sociale, integrando la sostenibilità nei propri modelli di business. Iniziative come gli aeroporti a zero emissioni di Roma e Nizza, o i nuovi sistemi di gestione intelligente del traffico, sono esempi di come l’innovazione possa migliorare concretamente la qualità della vita. Il Giappone ha deciso di puntare con forza su questo binomio, stanziando 50.000 miliardi di yen per trasformarsi nel più grande hub tecnologico dell’Asia, investendo in intelligenza artificiale e semiconduttori per garantire sviluppo economico e benessere sociale.

La crisi di Northvolt e il dominio asiatico
Ma innovare significa anche affrontare le difficoltà e imparare dai fallimenti. La bancarotta di Northvolt è un caso emblematico di come la corsa all’indipendenza industriale europea possa scontrarsi con realtà economiche e tecnologiche complesse. Dopo aver raccolto 13 miliardi di dollari in investimenti, la startup svedese, considerata il simbolo della transizione ecologica del continente, ha dovuto dichiarare fallimento a causa di problemi finanziari e di una dipendenza ancora troppo forte dalla Cina per componenti e macchinari. La crisi del mercato dei veicoli elettrici ha quindi messo in evidenza la fragilità di un ecosistema industriale che fatica a competere con la potenza produttiva asiatica.
Mentre Northvolt fallisce, c’è chi continua a espandersi, scegliendo strategie innovative per aggirare le restrizioni commerciali. Singapore e Dubai stanno diventando veri e propri hub strategici che permettono alle imprese di mantenere l’accesso ai mercati occidentali nonostante le tensioni geopolitiche: un modello che potrebbe ispirare anche le aziende europee, chiamate a ripensare le proprie strategie di internazionalizzazione.

Startup e venture capital
Anche il mondo delle startup sta attraversando una fase di trasformazione. Se da un lato l’ecosistema italiano cresce, con 837 milioni di euro raccolti nel 2024, dall’altro la mancanza di investitori stranieri e l’assenza di IPO rappresentano ancora ostacoli significativi. La necessità di internazionalizzare il mercato del venture capital è evidente, soprattutto se si guarda al fenomeno sempre più diffuso delle startup europee che scelgono la Borsa di New York per la quotazione, attratte da una maggiore liquidità e da una regolamentazione più favorevole. Il caso di Klarna, fintech svedese che ha preferito Wall Street ai mercati europei, è solo uno dei tanti esempi di un trend che rischia di indebolire l’ecosistema tecnologico del continente.

Torino, però, dimostra che l’innovazione può radicarsi anche a livello locale. Con 253 milioni di euro raccolti nel 2024 e un aumento dell’81% rispetto all’anno precedente, la città si sta affermando come polo d’eccellenza per le deep tech, attirando investimenti nei settori biotech, medicale e aerospaziale. Il 65% delle startup torinesi guarda infatti ai mercati internazionali, segno di un dinamismo che potrebbe fare scuola anche in altre regioni italiane.

Un altro esempio di innovazione aperta arriva da Prysmian Group, che ha sviluppato soluzioni IoT per la gestione dei cavi e piattaforme digitali per la sostenibilità. La collaborazione tra grandi aziende e startup sta diventando sempre più cruciale, come dimostra il caso di Plai, l’acceleratore di Mondadori dedicato all’intelligenza artificiale, che ha già creato collaborazioni strategiche con aziende come Fastweb e Vodafone.

Finanziamenti e strategie
L’innovazione, però, ha bisogno di finanziamenti e di un ecosistema solido. Il venture capital in Italia deve crescere e diversificarsi, puntando su fondi più strutturati e su incentivi che favoriscano l’ingresso di investitori istituzionali. CDP Venture Capital ha recentemente superato i 5 miliardi di euro di risorse gestite e punta a raggiungere gli 8 miliardi entro il 2028, con un focus particolare sull’intelligenza artificiale. Anche Exor, con il fondo Vento, ha raddoppiato il proprio impegno, stanziando 75 milioni di euro per supportare 375 nuove startup nei prossimi cinque anni.

Guardando al futuro, le sfide sono molteplici. L’Europa deve colmare il divario con Stati Uniti e Cina nei settori tecnologici chiave, le startup devono trovare nuovi modi per finanziarsi e crescere senza dipendere esclusivamente dal venture capital, mentre le grandi aziende devono integrare l’innovazione nei propri processi per rimanere competitive. La sostenibilità diventerà sempre più centrale, così come la capacità di adattarsi rapidamente ai cambiamenti del mercato. Il mondo sta cambiando, e chi saprà innovare nel modo giusto avrà il vantaggio di guidare il futuro.

Fonti
• la Repubblica A&F, 17 marzo 2025: Fare innovazione significa continuare a migliorare la società in cui viviamo
• EconomyUp.it, 6 marzo 2025: L’open innovation di Prysmian: così l’azienda dei cavi cerca innovazione nelle startup
• MIT Sloan Management Review, Primavera 2025: How Chinese Companies Expand Globally Despite Headwinds
• la Repubblica, 13 marzo 2025: Northvolt affonda tra i debiti
• Handelsblatt, 11 marzo 2025: Deutschlands Startups fürchten US-Zölle
• Il Sole 24 Ore, 11 marzo 2025: Cdp Venture Capital, raggiunti i 5 miliardi di risorse gestite
• Prima, Febbraio-Marzo 2025: Plai fa bene alla Mondadori
• Il Sole 24 Ore, 14 marzo 2025: Vento (Exor), nuovo fondo da 75 milioni
• La Stampa, 13 marzo 2025: Boom di investimenti nelle start up torinesi. In un anno 253 milioni


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