La manovra economica 2025

 

La manovra economica 2025, approvata dal Consiglio dei Ministri, introduce una serie di misure che il governo ha annunciato come utili a risanare i conti pubblici e a stimolare la crescita economica, puntando in particolare su riduzioni fiscali e interventi strutturali. La manovra ha un valore complessivo di 30 miliardi di euro per il 2025, destinati a salire a 35 miliardi nel 2026 e 40 miliardi nel 2027. Ed è stata costruita con l’obiettivo dichiarato di ridurre la pressione fiscale, sostenere le famiglie e garantire la stabilità degli investimenti.

Per il settore dell'innovazione, la manovra conferma il rifinanziamento di alcuni strumenti chiave, come i contratti di sviluppo e la Nuova Sabatini. Questi programmi sostengono le imprese che investono in beni strumentali, soprattutto in ambito tecnologico e industriale. Più nello specifico, la Nuova Sabatini va nella direzione di abbattere i tassi di interesse sui finanziamenti per l’acquisto di beni strumentali innovativi, incentivando così la digitalizzazione e la crescita tecnologica delle piccole e medie imprese.

Un altro aspetto rilevante sta nell'inclusione degli Accordi per l’Innovazione nella manovra per lo sviluppo di progetti innovativi che puntano a trasformare il settore industriale italiano. L’incertezza sulle risorse da destinare a questi strumenti è stata discussa fino all’ultimo minuto, e l'intento dichiarato è quello di sostenere le imprese nel miglioramento delle loro capacità tecnologiche.

Tuttavia, l'innovazione non è immune dai sacrifici imposti dalla spending review. I ministeri, incluso quello dell'Innovazione, dovranno fare i conti con tagli lineari del 5% sui loro budget, un colpo che potrebbe rallentare i progetti più ambiziosi.
Di contro ci sono nuovi incentivi mirati, come la maxideduzione del 120% per le aziende che assumeranno nuovi lavoratori, uno strumento che potrebbe attrarre talenti nel settore tecnologico e delle startup.

A questo si aggiunge che la legge di bilancio promette di mantenere la detrazione al 50% per le ristrutturazioni edilizie con finalità di risparmio energetico, una misura che, pur non direttamente legata all'innovazione tecnologica, potrebbe stimolare l'adozione di soluzioni più efficienti e innovative nel settore dell’edilizia sostenibile.

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