Le regole della sospensione ammortamenti
Il decreto Sostegni-ter (Dl 4/2022) ha rinnovato la possibilità di sospendere gli ammortamenti nei bilanci 2022. Questa dinamica era già prevista per 2020 e 2021, ed è stata estesa anche al 2023 dal decreto Milleproroghe (articolo 3, comma 8, del Dl 198/22, convertito dalla legge 14/2023).
Le imprese hanno quindi la possibilità di sospendere gli ammortamenti delle immobilizzazioni nel loro bilancio 2022, ma devono fornire le motivazioni nella nota integrativa del bilancio. Inoltre, devono indicare l'importo della riserva indisponibile e l'effetto della deroga sulla rappresentazione della situazione patrimoniale e finanziaria, e del risultato economico dell'esercizio.
Supponiamo che un'azienda abbia acquistato una macchina per la produzione di beni a un costo di 50mila euro, che dovrebbe essere ammortizzata in 5 anni, quindi per 10mila euro l'anno. Tuttavia, a causa della pandemia, l'azienda ha subito una forte riduzione delle entrate e ha deciso di sospendere gli ammortamenti sulla macchina nel bilancio 2022.
Nella nota integrativa l'azienda dovrà fornire le seguenti informazioni:
- L'immobilizzazione sulla quale si è deciso di sospendere gli ammortamenti: la macchina per la produzione di beni.
- La motivazione per la deroga: la riduzione delle entrate a causa della pandemia.
- L'importo della riserva indisponibile: 10mila euro (l'importo degli ammortamenti che sarebbero stati effettuati).
- L'impatto della deroga sui risultati economici e patrimoniali: l'azienda avrà un utile maggiore nel bilancio 2022 perché non dovrà registrare l'ammortamento di 10mila euro per la macchina.
In questo modo l'azienda mostrerà una certa coerenza tra la scelta dell'immobilizzazione per la quale sospenderà gli ammortamenti (la macchina) e le motivazioni che l'hanno indotta ad avvalersi della deroga (riduzione delle entrate a causa della pandemia).